OCCHIO AI MEDIA

il fumo opaco del linguaggio razzista

10 Aprile 2015

Da una ricerca condotta dalla Ong NAGA di Milano nel 2013 è emerso un quadro piuttosto sconfortante relativo alla rappresentazione mediatica di rom e sinti, ricavato dall’analisi di un corpus consistente di articoli estratti da nove quotidiani nazionali e locali tra il giugno 2012 e il marzo 2013. Non soltanto si nota una visibilità marcata per episodi negativi di cui i rom si sono resi protagonisti (a partire dal titolo, dall’evidenza di alcuni elementi paratestuali), ma anche un’associazione sistematica tra rom e fatti negativi che però non li vedono direttamente coinvolti: perché inserire i rom in articoli che parlano di fatti di cronaca nera – furti, danneggiamenti, violenze – a prescindere dall’accertamento del loro eventuale coinvolgimento è un’abitudine molto diffusa su tutti i giornali (indipendentemente dal loro orientamento). [...] Leggendo i giornali presi in esame ci siamo rese conto, inoltre, che le affermazioni discriminatorie nei confronti dei rom vengono lasciate scorrere senza che suscitino alcuna reazione né personale né collettiva. Il pregiudizio verso i rom appare talmente radicato nella cultura dei lettori (e dei professionisti dell’informazione) da non essere neanche più riconosciuto, e da aver raggiunto quasi un livello ontologico: è sufficiente essere rom per essere qualcosa di negativo, a prescindere da ciò che si fa, dalle azioni che realmente si compiono (e documentare). 

Federico Faloppa

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