OCCHIO AI MEDIA

Moschea chiusa, i musulmani: "Ci discriminate"

12 Gennaio 2009

Resto del Carlino Ferrara
10 Gennaio 2009
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ferrara/2009/01/10/143478-moschea_chiusa_musulmani_discriminate.shtml

SANT'AGOSTINO: La risposta del sindaco: "Noi rispettiamo solo la legge". Prosegue la polemica tra l'associazione culturale islamica ‘Ennor' e l'Amministrazione comunaleFerrara, 10 gennaio 2008 - Ancora non ha trovato tregua la polemica che vede coinvolta l'associazione culturale islamica ‘Ennor' e l'Amministrazione comunale di Sant'Agostino. In data 16 dicembre, dalla residenza comunale, è partita un'ordinanza nella quale si è fatto presente al proprietario del locale sito in via statale a San Carlo, centro di ritrovo della citata associazione, di cambiare destinazione d'uso poiché l'utilizzo attuale non è compatibile con quello autorizzato. Ad oggi di fatto il locale è temporaneamente chiuso. Il presidente del gruppo musulmano, Leonini M'Hammed ha scritto una lettera, indirizzata a varie autorità provinciali affinché risolvano la situazione.


"L'ordinanza - si cita nella missiva - ha disposto la chiusura immediata della nostra sede quindi attualmente e sino a tempo indefinito la nostra associazione non potrà più riunire i propri associati e svolgere le varie attività. L'atteggiamento dell'amministrazione - precisa ancora la nota - ci pare sia stato in realtà ispirato da una volontà politica penalizzante e discriminatoria nei nostri confronti".
Così difende le ragioni del Comune il sindaco Claudia Balboni. "La questione posta - precisa Balboni - è esclusivamente di natura amministrativa. La procedura per la richiesta di variazione di destinazione d'uso del locale è stata aperta mesi fa - continua - e il proprietario ha avuto tutto il tempo per mettere le carte in regola ma così non è stato. Sta di fatto comunque che l'ambiente in oggetto veniva utilizzato come luogo di culto a tal punto che, fino a pochi giorni fa, fuori dal locale era esibita la scritta in arabo che recitava ‘Moschea della luce', quindi non un uso esclusivamente culturale".
Nella lettera i rappresentanti del gruppo islamico citavano alcuni episodi nei quali il comune si era comportato malamente come le posizioni sostenute da quest'ultimo contro il corso di lingua araba e cultura marocchina ai bambini islamici che frequentano le scuole elementari. O ancora la ‘cacciata' dal locale del centro civico dove l'associazione si riuniva. "Si raccontano fatti non rispondenti al vero - conclude il sindaco - per strumentalizzare un atteggiamento che da parte nostra non è assolutamente razzista. In un luogo di proprietà del comune non è permesso svolgere attività religiose. Questa norma è scritta nel regolamento comunale. Le leggi valgono per tutti, italiani e non. Rispettarle sarebbe un grande segno di integrazione".
di Ilaria Vergnani

 

 

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